La storia territoriale di Valbrembo ( vedi cartina allegata )si presenta oggi in diverse sue parti frammentaria e lacunosa. Se da un punto di vista archeologico-topografico l'originaria scelta insediativi dei nuclei di Scano e Ossanesga, scelta che si orienta da subito verso una soluzione separata e distinta dei due nuclei, potrebbe riallacciarsi la percorso storico della transumanza, l'antico tracciato di origine preromana che dalla pianura conduceva ai pascoli brembani disegnando l'asse Mozzo-Scano-Ossanesga-Sombreno-Paladina-Almè, lo stesso che proseguendo verso sud sarebbe poi divenuto in epoca romana il cardo massimo della prima centuriazione del territorio bergamasco (significativa in proposito la denominazione con sufficco -ano di Scano), per quanto riguarda la reale presenza di reperti archeologici il campo si ristringe a soli 2 luoghi del territorio, con reperti significativi ma sparsi a Scano (casa Benaglia) e Briolo, posta certamente in rapporto con la via d'acqua la tomba romana qui rinvenuta, ma difficilmente entrambi ad insediamenti individuali.
La scelta del luogo più idoneo all'attraversamento di un fiume ricade quasi sempre ove particolari opportunità naturali favoriscono la realizzazione di un ponte: l'antico ponte di Briolo viene a collocarsi infatti proprio in corrispondenza di un naturale restringimento dell'alveo del fiume tra bancate di ceppo. Se la denominazione celtica di Briolo potrebbe verosimilmente avvalorare l'ipotesi di una sua datazione al V-IV sec a.C., non esistono altre fonti o reperti che consentano di asserire con certezza che qui esisteva un ponte già in epoca celtica: … l'antichissimo ponte, che ivi esisteva e che rovinò per la piena del 1493… Diede nome al luogo, la stessa presenza in epoca romana potrebbe essere messa in discussione dal tracciato delle pedemontana Comun-Bergomum che superava il Brembo ad Almeno, poco più a monte del ponte di Briolo.